COME NACQUERO I GIUBILEI?...
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Notiziario periodico di Tele Maria /14-2015
Ancona, domenica 15 marzo 2015
A cura del Prof. Giorgio Nicolini - Tel,/Fax 071.83552 - Cell. 339.6424332
Posta Elettronica: direttore@telemaria.it - Sito Internet: www.lavoce.an.it
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PAPA FRANCESCO HA INDETTO UN GIUBILEO STRAORDINARIO
DALL'8 DICEMBRE 2015 AL 20 NOVEMBRE 2016

 COME INIZIARONO I GIUBILEI?
SECONDO VARI AUTORI ANTICHI
IL PRIMO GIUBILEO DEL  1300
FU INDOTTO ED INDETTO PER FAR CONOSCERE
LA "VENUTA MIRACOLOSA" DELLA SANTA CASA
Fino ad oggi gli Anni Santi ordinari celebrati sono stati 26. Il primo Giubileo della storia cristiana fu indetto con una bolla nel 1300 da Bonifacio VIII poi non si ebbe il Giubileo nel 1800 per le vicende napoleoniche e nel 1850 per la fuga del Papa a Gaeta. Fino all'ultimo Anno Santo oridinario del 2000, il "Grande Giubileo", con 25 milioni di pellegrini arrivati a Roma. Gli ultimi straordinari, come quello annunciato ora da Papa Francesco, risalgono al secolo scorso: sono quelli della Redenzione, il primo nel 1933, indetto da Pio XI e il secondo del 1983, voluto da Giovanni Paolo II.
COME INIZIARONO I GIUBILEI?
UNA STORIA CHE POCHI CONOSCONO
Spunti dal passato per riflessioni sul presente…
COSA INDUSSE IL PAPA BONIFACIO VIII AD INDIRE IL PRIMO GIUBILEO DEL 1300?

Secondo vari autori antichi,
avvenuta e conosciuta la TRASLAZIONE MIRACOLOSA della Santa Casa nelle Marche,
per farne conoscere l'evento a tutta la cristianità e per diffonderne il culto
(come di fatto avvenne)
Bonifacio VIII fu indotto ad indire il Primo Giubileo del 1300





UNA PROPOSTA AL SANTO PADRE
LA SANTA CASA DI LORETO:
UN LUOGO ADATTO E BENEDETTO DA DIO
DA CUI FAR AVVIARE IL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA
DOPO ROMA (8 dicembre 2015)
coincidente con la Vigilia della celebrazione liturgica della "VENUTA"
o della TRASLAZIONE MIRACOLOSA DELLA SANTA CASA
(9-10 dicembre 2015)


PERCHE’ NON POSSIAMO NON DIRCI “LAURETANI”…
POTREMMO ANCOR OGGI ESSERE “CRISTIANI”
SE NON CI FOSSE STATA LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO?...
Non siamo “ingrati” alla Vergine Lauretana, dimenticando il ruolo “unitivo della cristianità” che ebbe durante il tempo dell’esilio avignonese (1305-1377) e dello scisma d’Occidente, e per la vittoria di Lepanto del 1571 e quella di Vienna del 1683, che salvò l’Europa “cristiana” e l’intera cristianità…

AUXILIUM CHRISTIANORUM, ORA PRO NOBIS
Spunti dal passato per riflessioni sul presente…
PERCHE’ AVVENNERO LE TRASLAZIONI “MIRACOLOSE”?...

     Fu la Santa Casa di Nazareth e l’inaudito miracolo delle “molteplici traslazioni Miracolose” a tenere “aggregata” e “unita”, prima dello scisma d’Occidente e dopo di esso, l’intera cristianità. Essa fu “traslata” dagli angeli del Cielo proprio nel momento storico in cui stava per essere trasferita la sede del Papato ad Avignone, lasciando così l’Italia e la cattolicità “smarrita”… E allora Dio volle fare della Santa Casa “il centro” di “gravitazione” e di “unione” della “cattolicità smarrita”, proprio mediante il clamoroso evento delle “traslazioni Miracolose”, la cui “notizia straordinaria” fece confluire folle enormi da tutta l’Europa e il Medio Oriente sino a Loreto, per “vedere” quel “prodigio” e pregarvi la “Madre comune”, ricevendone fiducia e certezza della sua protezione materna sulla cristianità.
      E’ storicamente accertato ed indiscutibile come Bonifacio VIII (1294-1303), avvenuta e conosciuta la “traslazione miracolosa” della Santa Casa da Tersatto nell’anconitano, abbia spedito a Recanati (Loreto ancora non esisteva) Mons. Federico di Nicolò di Giovanni, vescovo e cittadino recanatese, perché assumesse la più premurosa cura del celeste Santuario; consigliò poi i Recanatesi ad inviare nella Schiavonia, e quindi nella Palestina, sedici uomini scelti tra i più insigni delle Marche, per verificare “la verità” dell’assenza a Tersatto e Nazareth della Santa Casa, come venne realmente constatato. Per renderne poi più celebre il culto in tutta l’Europa, Bonifacio VIII istituì nel 1299 il primo Giubileo del 1300, programmando di farlo celebrare ogni cento anni. E così tutta “la cattolicità” conobbe quell’evento straordinario, confluendo a moltitudini verso Loreto a vedere quel prodigio divino.
      Poi i Papi si trasferirono ad Avignone, da cui solo per l’opera e le ammonizioni di Santa Brigida e di Santa Caterina da Siena ritornarono a Roma nel 1377. Il Santuario di Loreto divenne in quel periodo di “smarrimento” il più importante Santuario di tutto il mondo cattolico, ove si venerava “la Madre comune”, tanto che il Papa Beato Urbano V, in un momentaneo ritorno in Italia da Avignone, volle fare tappa nel 1367 e pregare in quel Santuario, già ovunque famoso (e fu sicuramente il primo Papa a visitarlo!).
      In tutta l’epoca medievale i pellegrini diretti a Roma e alla Terra Santa facevano immancabilmente tappa anche a Loreto.
      Nel periodo della contestazione protestante l’Eucaristia e la Santa Casa di Loreto divennero i due segni di distinzione tra i cattolici e i protestanti.
      Fu poi la Vergine venerata nella Santa Casa di Loreto che fece di nuovo “unire” tutta la cristianità, anche dopo la Riforma Protestante, per fronteggiare “il pericolo comune” dell’espansione musulmana. San Pio V, infatti, la fece invocare da tutta la cristianità, con il Santo Rosario, ed attestò che “l’impossibile” vittoria di Lepanto dei cristiani “uniti” la si ebbe grazie all’intervento straordinario della Vergine Lauretana, facendo anche aggiungere nelle Litanie Lauretane l’invocazione “Auxilium Christianorum” e istituendo la celebrazione liturgica della Beata Vergine del Rosario (di Loreto!), del  7 ottobre…
      Così pure avvenne circa un secolo dopo nella altrettanto decisiva battaglia, durante l’assedio di Vienna, dell’11 settembre 1683, in cui il Beato Marco d’Aviano fece porre l’immagine della Vergine Lauretana su ogni bandiera, ed ottenne la vittoria decisiva a salvezza della cristianità per l’intercessione della Vergine Lauretana.
      Il Beato Innocenzo XI, riconoscente alla Madonna di Loreto per la grande vittoria, inviò al Santuario la bandiera tolta ai Turchi e, come ex-voto, istituì la festa in onore del SS.mo Nome di Maria (di Loreto!).
     Il 25 novembre 1683 un atto della Congregazione dei Riti la estendeva a tutta la Chiesa e la fissava nella domenica fra l'ottava della Natività di Maria. San Pio X l'ha fissata per il 12 settembre, giorno anniversario della vittoria.
      Nel periodo risorgimentale, poi, quando gli attacchi contro la Chiesa portarono alla occupazione violenta dello Stato Pontificio, la Chiesa venne guidata in quel periodo tempestoso e cruciale da un pontefice santo e grandissimo, donato dalla Vergine di Loreto: il Beato Pio IX.
      È in effetti alla Vergine di Loreto che la cristianità deve il papato di Pio IX. Il giovane conte Giovanni Maria Mastai Ferretti – discendente del Beato Gabriele Ferretti (Compatrono di Ancona) - era stato votato alla Vergine sin dalla sua infanzia; «I miei genitori », disse un giorno ad un vescovo francese, «solevano fare ogni anno un viaggio alla Santa Casa e vi conducevano i miei fratelli e me; dal momento dell’annuncio della partenza, io non dormivo più». All’uscita dal collegio, abbracciò la carriera delle armi per diventare soldato difensore della Santa Sede. Ma fu improvvisamente bloccato da una terribile malattia: l’epilessia; la sua salute ne fu profondamente segnata. Le medicine si mostravano impotenti a combattere il male e la sua fine si annunciava vicina. Papa Pio VII amava Mastai e gli domandò se avesse pensato alla santità della vita religiosa. Il giovane conte rispose che vi aveva pensato, soprattutto dopo la malattia che il Signore gli aveva inviato, ma che la sua salute attuale gli impediva questo tipo di vita, come quello delle armi. Il Papa lo consolò e gli assicurò che sarebbe potuto guarire se avesse accettato di consacrarsi completamente al servizio di Dio. Incoraggiato da queste parole, il giovane conte intraprese il pellegrinaggio a Loreto per implorare la sua guarigione nella stanza di Maria e fece il voto, nel caso che ottenesse questo favore, di abbracciare la vita ecclesiastica. La Santa Vergine lo esaudì: fu guarito completamente e, tornato a Roma, si fece prete. Aveva 21 anni. E così divenne sacerdote, vescovo, cardinale e, infine, il grande e santo Sommo Pontefice che conosciamo, con il più lungo pontificato della storia della Chiesa.
     Più tardi Pio IX doveva sdebitarsi magnificamente per il suo debito di riconoscenza verso la Vergine di Loreto, proclamando a tutto il mondo il dogma della sua Immacolata Concezione, avvenuta proprio nella Santa Casa, come scrisse, nella Bolla “Inter Omnia” del 26 agosto 1852: “A Loreto si venera quella Casa di Nazareth, tanto cara al Cuore di Dio, e che, fabbricata nella Galilea, fu più tardi divelta dalle fondamenta e, per la potenza divina, fu trasportata oltre i mari, prima in Dalmazia e poi in Italia. Proprio in quella Casa la Santissima Vergine, per eterna divina disposizione rimasta perfettamente esente dalla colpa originale, è stata concepita, è nata, è cresciuta, e il celeste messaggero l’ha salutata piena di grazia e benedetta fra le donne. Proprio in quella Casa ella, ripiena di Dio e sotto l’opera feconda dello Spirito Santo, senza nulla perdere della sua inviolabile verginità, è diventata la Madre del Figlio Unigenito di Dio”.
      Anche il “santo” Pontefice Giovanni Paolo II, richiamando l’incomparabile efficacia della preghiera del Rosario, riconobbe anch’egli il ruolo avuto nella storia da tale preghiera innalzata proprio dalla Santa Casa, come scrisse nella Lettera Apostolica “Rosarium Virginis Mariae” (16 ottobre 2002, n.39): “A questa preghiera (del Rosario) la Chiesa ha riconosciuto sempre una particolare efficacia, affidando ad essa, alla sua recita corale, alla sua pratica costante, le cause più difficili. In momenti in cui la cristianità stessa era minacciata, fu alla forza di questa preghiera che si attribuì lo scampato pericolo e la Vergine del Rosario (di Loreto!.. n.d.r.) fu salutata come propiziatrice della salvezza”.
      E nella lettera a Mons. Pasquale Macchi, arcivescovo di Loreto, inviatagli in data 15 agosto 1993, Giovanni Paolo II attestava e auspicava: “Il glorioso Santuario della Santa Casa, che ha avuto una parte così attiva nella vita di tutto il popolo cristiano per quasi tutto il corso del secondo millennio (…), possa averne una altrettanto significativa nel corso del terzo millennio che è alle porte, continuando ad essere, come per il passato, uno dei pulpiti mariani più alti della cristianità. Possa questo Santuario di Loreto essere sempre come una finestra aperta sul mondo, a richiamo di voci arcane, annunzianti la santificazione delle anime, delle famiglie, dei popoli. La Vergine Lauretana dall’alto del suo colle benedica e soccorra tutti i popoli (…)”.
      Ecco perché, parafrasando il famoso detto di Benedetto Croce “perché non possiamo non dirci cristiani”, anche i cristiani dovrebbero dire: PERCHE’ NON POSSIAMO NON DIRCI “LAURETANI”!…
Prof. GIORGIO NICOLINI
"Affinché per l'incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni,
non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso"

(Beato Giovanni Battista Spagnoli, detto "il Mantovano")

SU RICHIESTA DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
UNA RELAZIONE DEL PROF. GIORGIO NICOLINI AL CARD. GERHARD LUDWIG MULLER

LA DENUNCIA CANONICA PER IL DELITTO DI FALSO PER LA OSTINATA E DISSACRANTE APOSTASIA LAURETANA
A SEGUITO DELLA PUBBLICAZIONE DI UN NUOVO LIBRO DEL PADRE GIUSEPPE SANTARELLI
CON REITERATE INVENZIONI E FALSIFICAZIONI STORICHE

Em.mo Signor Card. GERHARD LUDWIG MULLER
Congregazione per la Dottrina della Fede
Palazzo del Sant’Uffizio, 11 - 00120 CITTA’ DEL VATICANO

 
RACCOMANDATA A.R.
– Anticipata Via Fax al n.06.69883409

 
OGGETTO: Richiesta di informazione e/o correzione di una pubblicazione ufficiale del Vescovo di Loreto riguardo ad una asserita - ma inverosimile! – dichiarazione della “Congregazione per la Dottrina della Fede”, la quale, interpellata, avrebbe “confermato” – a detta del Vescovo di Loreto - che “non esiste un pronunciamento che possa permettere di indicare il trasporto angelico della Santa Casa come definito dal Magistero ordinario e straordinario della Chiesa”, in macroscopica contraddizione con tutte le innumerevoli dichiarazioni pontificie, solenni e inequivocabili, emesse per sette secoli.   

Il testo originale è prelevabile cliccando
QUI

Prof.
GIORGIO NICOLINI -
Tel./Fax 071.83552 – Cell. 339.6424332 - Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it
DOMENICA IV DI QUARESIMA
Dalla Prima Lettura (2Cr 36,14-16.19-23)
In quei giorni, tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato a Gerusalemme. Il Signore, Dio dei loro padri, mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché aveva compassione del suo popolo e della sua dimora. Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l’ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio. Quindi [i suoi nemici] incendiarono il tempio del Signore, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutti i suoi oggetti preziosi.

IL VERO AMORE ALLA VERGINE LAURETANA
ED ALLA SUA SANTA CASA


DOPO L'ULTIMO RECENTE LIBRO MISTIFICATORIO
DEL PADRE GIUSEPPE SANTARELLI


UN UMILE, RISPETTOSO E FORTE APPELLO ALLA RESIPISCENZA

LA LETTERA APERTA SCRITTA DIECI ANNI FA

E CONSEGNATA AL PADRE GIUSEPPE SANTARELLI
Direttore della "Congregazione Universale della Santa Casa"
RIMASTA PURTROPPO INASCOLTATA E SENZA RISPOSTA

(... da dieci anni...)
 
Ancona, 17 novembre 2005
Al Rev.do Sac. Padre GIUSEPPE SANTARELLI
Direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa” - LORETO (Ancona)
 
Caro Padre Giuseppe Santarelli,
     la scorsa domenica Le ho portato, nella Sede della “Congregazione Universale della Santa Casa, una Lettera, insieme a vario materiale documentativo, a Lei noto.
      All’appello che Le ho rivolto nella lettera di domenica scorsa, e che fa seguito a quello di altri “appelli” fattigli da me personalmente già da tanti anni, vorrei oggi aggiungere la seguente riflessione, che riguarda “il compito” di Direttore che Lei ricopre su una istituzione che fu voluta dalla Chiesa per valorizzare, difendere ed esaltare “la tradizione lauretana” e l’insegnamento del Magistero della Chiesa al riguardo.
      Nella Lettura Biblica odierna è riportato l’episodio di Mattatia, che credo non impropriamente possa in qualche modo essere accostato anche alle vicende degli ultimi decenni - accadute all’interno della Chiesa Cattolica - a riguardo della “questione lauretana” e alla sua “tradizione” tramandata dai nostri “padri”: “In quei giorni, vennero nella città di Modin i messaggeri del re, incaricati di costringere all'apostasia… Molti Israeliti andarono da loro… Ma Mattatia rispose a gran voce: «Anche se tutti i popoli nei domini del re lo ascolteranno e ognuno si staccherà dal culto dei suoi padri e vorranno tutti aderire alle sue richieste, io, i miei figli e i miei fratelli cammineremo nell'alleanza dei nostri padri; ci guardi il Signore dall'abbandonare la legge e le tradizioni; non ascolteremo gli ordini del re per deviare dalla nostra religione a destra o a sinistra».
       Proprio nell’ultimo numero di questo Novembre 2005 de “Il Messaggio della Santa Casa” viene commemorata la figura di colui che fu il “con fondatore” (accanto al “fondatore” Mons. Tommaso Gallucci, Vescovo di Loreto e Recanati) e fu anche il primo e il più grande Direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa”, il venerato Padre Pietro Maria da Màlaga (anni 1883-1904). Di lui, della sua figura e della sua opera, nello stesso ultimo numero de “Il Messaggio della Santa Casa”, viene riportato un articolo altamente elogiativo fatto da un “santo” e “martire” che lo conobbe e gli fu vicino: il Beato Dionisio Vicente, che fu penitenziere a Loreto dal 1905 al 1912, e venne ucciso in odio alla fede, in Spagna, nel 1936.
        Nel concludere l’elogio del Padre Pietro Maria da Màlaga, il Beato Dionisio Vicente, così rievocava la partenza da Loreto e “il distacco” da lui, nel 1912, per ritornare in Spagna: “Oh, padre Pietro!, io ti chiedo: supplica Dio che arda sempre nel mio cuore quell’amore per Maria, che per l’ultima volta mi hai raccomandato, quando mi hai rivolto queste parole poco prima di tornare in Spagna e che esprimono tutta la tua vita: “Ama, ama la Vergine Santissima!”.
        Se il Beato Dionisio ha identificato in queste ultime parole di ardente “amore per la Vergine Santissima” “tutta la vita” del venerato Padre Pietro Maria da Màlaga (primo Direttore e “confondatore” della “Congregazione Universale della Santa Casa”), vuol dire che egli “amava, amava la Vergine Santissima”, “la Vergine Lauretana”!... E come egli l’amò? Si potrebbe dire allo stesso modo di come Mattatia amava il Signore: “… io, i miei figli, i miei fratelli cammineremo nell’allenza dei nostri padri; ci guardi il Signore dall’abbandonare la legge e le tradizioni (…) per deviare a destra e a sinistra”.
        Egli fu fedelissimo al ruolo a cui fu “chiamato” dall’obbedienza dei Superiori restando “fedele” alle “tradizioni dei padri”, propagando con ardentissimo e infaticabile zelo in tutto il mondo le glorie della Santa Casa di Loreto e della sua “miracolosa traslazione”, nonché promuovendo il rinnovamento e il decoro della Basilica Lauretana. Di lui il Beato Dionisio scrisse, nell’articolo citato sopra: “Tu sei stato un nuovo Neemia, padre Pietro, per il Tempio Lauretano, il quale al tuo arrivo hai incontrato logorato dagli uomini…” (“Il Messaggio della Santa Casa”, novembre 2005, p.264).
        In quel tempo tutti - a Loreto e nella Chiesa intera - onoravano e difendevano “uniti” “l’autenticità” della Santa Casa e “la verità” della sua “miracolosa traslazione” a Loreto; ma si vide necessaria la costituzione di una nuova “Congregazione” che promuovesse con maggiore zelo, in tutto il mondo, la propagazione della devozione alla Immacolata Vergine Lauretana e alla sua Santa Casa, con l’approvazione e l’incoraggiamento del Papa Leone XIII, che sulla Santa Casa di Loreto - di cui era devotissimo - scrisse una delle sue più belle Lettere Encicliche: la “Felix Lauretana Cives” (23 gennaio 1894). Lo stesso Sommo Pontefice Leone XIII arricchì poi di privilegi ed indulgenze la stessa “Congregazione”.
        Il periodico del tempo , “Eco della Santa Casa di Loreto”, nel numero del 6 ottobre 1883 (clicca QUI per visionare), dava questo breve annuncio della Provvidenziale Opera: “Alla maggior gloria di Dio, ad onore di Maria Immacolata Madre di Dio, a salute delle anime, Sua Ecc.za Ill.ma Mons. Vescovo di Loreto, con suo venerato decreto del 27 maggio 1883, ha istituito ed eretto nella Basilica Lauretana una Congregazione Universale che s’intitola della Santa Casa Loretana. I vantaggi spirituali ed i favori speciali onde è stata arricchita, dalla Santità di nostro Signore Papa Leone XIII, la Congregazione Universale della Santa Casa Loretana, la rendono sommamente interessante per chiunque desidera assicurarsi la protezione della Madre di Dio, che, come Madre di misericordia, offre a tutti il suo materno amore, il suo efficace patrocinio”. Questo avviso tanto semplice divenne foriero di un insieme di meravigliose realizzazioni a gloria della Vergine Lauretana e della sua Santa Casa, di cui il Padre Pietro Maria da Màlaga divenne il principale realizzatore.
        Lo stesso Ministro Generale dei Cappuccini dell’epoca, il Padre Bernardo d’Andermatt, con una lettera del 1° novembre 1884 annunziava all’Ordine che nel Santuario di Loreto era stata fondata la “Congregazione Universale della Santa Casa” e che il Fondatore di essa, Sua Ecc.za Mons. Tommaso Gallucci, ne aveva affidato il lavoro e lo sviluppo all’Ordine dei Cappuccini. Nella lettera il Padre Bernardo ricordava il grande miracolo della Traslazione della Santa Casa da Nazareth a Loreto e la grande devozione che i Cappuccini hanno sempre avuto verso l’ALMA DOMUS LAURETANA.
        Perché ricordare – seppur solo per accenni – tutte queste cose?... Perché vorrei chiedere a Lei “rispettosamente”, Padre Giuseppe Santarelli - attuale Direttore della “Congregazione” -, se ci si ritrova nella “lettera” e nello “spirito” dei Suoi predecessori, cioè di coloro che hanno fondato e diretto la “Congregazione Universale della Santa Casa”, e ai quali Lei è debitore ed è succeduto negli ultimi decenni, in cui è avvenuto l’infausto “abbandono” delle “tradizioni dei padri” (cfr. 1^Macc.2,15-29) a riguardo sia della “autenticità” della “Santa Casa” come della “verità” della sua “Traslazione Miracolosa”…
        In questi ultimi 25 anni, infatti, dalla “Congregazione Universale della Santa Casa” sono usciti libri e articoli a profusione propagante (da parte Sua e da parte di altri autori) la “nuova ipotesi” riguardo ad una presunta “scoperta” di “documenti” che attesterebbero un “trasporto umano” di “semplici pietre” “prese” dalla Santa Casa di Nazareth e che negano quindi l’una e l’altra “verità”: cioè, la “Traslazione Miracolosa” e la presenza a Loreto della “Santa Casa” come essa era a Nazareth (cioè, le “tre pareti integre”). Questa “ipotesi” (sempre dichiarata tale) è però oggi proposta dalla Basilica Lauretana ormai come una “verità indiscussa” e non si parla ormai più della “Traslazione Miracolosa”, che viene invece relegata al ruolo di “leggenda popolare”.
        Eppure la “Congregazione Universale della Santa Casa” era stata “voluta” e “fondata” dalla Chiesa – come sopra esposto – per “difendere” e “diffondere” in maniera sempre più “probativa” la “verità” della “storia” delle “miracolose traslazioni” e dell’“autenticità della Santa Casa” che il Santuario custodisce da oltre sette secoli!... Oggi invece avviene tutto il contrario, contro lo stesso fine istituzionale della “Congregazione”!... Perché?... Perché, Padre Santarelli?...
      
  Nel Suo principale libro “LA SANTA CASA DI LORETO”  (edizione del 2003), che ha dato origine alla “falsa ipotesi” del trasporto umano della Santa Casa, Lei svolge una vasta e sistematica trattazione volta a voler dimostrare, davvero “a tutti i costi”, tale Sua “nuova ipotesi” del “trasporto umano”, con l’intento esplicito, da Lei scritto alla fine del libro (cfr. pag.485), “Qui si è cercato di dimostrare che il materiale del nucleo originario della Santa Casa, in tutto o in parte, può considerarsi nazaretano e che il trasporto miracoloso può essere ritenuto un’amplificazione letteraria successiva”.
        Tuttavia, gli “ignari” ed “inesperti” lettori del Suo libro non possono verificare in alcun modo che una molteplicità di documentazioni ed argomentazioni da Lei riportate ed esposte nel Suo libro - a “dimostrazione” delle Sue “ipotesi” - sono talvolta del tutto “prive di fondamento” (cfr. le pagine 235-297) e non raramente sono “alterate” e “manipolate”, e perciò “falsificate”, cambiandone il senso originario e l’intenzione autentica degli autori delle “documentazioni” da Lei riportate, che invece, nella realtà del documento “autentico”, sconfessano totalmente le Sue “false” “ipotesi”.
        Ciò lo documenterò in modo particolareggiato nel mio Sito Internet www.lavocecattolica.it, ove ho aperto una sezione interamente dedicata alle “MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA DI NAZARETH” e che, gradualmente, arricchirò di testi e documenti che “comprovano” “la verità” di ciò che è stato sempre insegnato dalla “vera” “tradizione”, approvata dalle Supreme Autorità della Chiesa per secoli e secoli, e avallata da “prove” storiche, archeologiche e scientifiche ormai incontestabili (cfr. in Internet: www.lavocecattolica.it/santacasa.htm).
        In proposito, persino ad alcuni Papi, come Paolo II e Leone X (cfr. le pagine 366-369), Lei “stravolge” le parole dei testi delle loro “Bolle Papali”, facendo dire ad essi ciò che pensa Lei e non ciò che essi, insigniti della Suprema Autorità Apostolica, hanno “realmente” “affermato” e “scritto”, confermando da parte loro – quali “Vicari di Cristo” – sia “l’autenticità” della “Santa Casa” come anche delle “Miracolose Traslazioni” di essa, mentre Lei fa credere il contrario.
        Anche ai più importanti e antichi autori attestanti “la Tradizione Storica” - come il Beato Giovanni Battista Spagnoli, il Teramano, il Ricci, ed altri ancora - Lei fa loro dire il contrario di quanto essi hanno “realmente” scritto. Essi parlano “solo” e “soltanto” delle “traslazioni miracolose”, per “il ministero angelico” (gli “angeli” del Cielo!...), mentre Lei - con contorte argomentazioni e “stravolgendo” il senso delle loro parole e dei loro scritti - fa credere ai lettori che essi abbiano parlato di una “traslazione” della Santa Casa avvenuta “per mare”, mediante “la nave”, e non per “il ministero angelico” (cfr. le pp.369-400). Così ugualmente fa nel citare innumerevoli “icone” (cfr. le pagine 401-472).
        Poiché così è (e lo dimostrerò punto per punto!) (cfr. www.lavocecattolica.it/santacasa.htm; www.telemaria.it), il Suo libro come può allora essere definito un libro “storico”?... In realtà, il Suo libro “LA SANTA CASA DI LORETO”, è invece un libro che opera una autentica “falsificazione storica”!... E con questa “falsificazione storica” Lei - al di là sicuramente delle Sue “buone” intenzioni iniziali - ha ottenuto il solo risultato di “confondere” e “far smarrire” all’intera Chiesa “la verità” della “Traslazione Miracolosa” della Santa Casa e “l’autenticità” stessa della “reliquia nazaretana”. Siamo ormai giunti al punto che – negli anni recenti – in tale “smarrimento” siano potuti “incappare” (pur in totale buona fede) persino “eminenti” e “sante” personalità ecclesiastiche… e che nulla ormai “sembra” che si voglia fare - da parte delle Autorità Ecclesiastiche - per “ripristinare la verità”!...
        Tuttavia Lei stesso, nel Suo libro sopra citato, scrive anche, riguardo all’ipotesi del “trasporto umano”: “Questo discorso, ovviamente, è svolto soltanto su un piano ipotetico, non essendoci documenti espliciti in materia…” (cfr. pag.297). Infatti è proprio così… Eppure il Suo libro è “pieno” di documenti “manipolati” e “stravolti”, che vengono citati come se costituissero “l’esplicita” “ dimostrazione” della “verità” delle Sue “false ipotesi”!...
        Sta di fatto che attualmente le Sue “ipotesi” (“false”) sono divenute “la verità ufficiale” del Santuario Lauretano, pur “non essendoci documenti espliciti in materia”, come Lei stesso ha dichiarato nel Suo libro. Invece, delle autentiche “prove” storiche, archeologiche e scientifiche e delle “approvazioni” della Chiesa non se ne parla più in alcun modo: tutto viene “occultato” a Loreto!...
        Avviene, anzi, al contrario, che ogni apporto “nuovo” che viene offerto per dimostrare “la verità” della “Traslazione Miracolosa” e “l’autenticità” della reliquia della “Santa Casa” viene “rifiutato”.
        In proposito, Lei sa bene che Le avevo chiesto una collaborazione anche per il libro da me composto, che ho intitolato “LA VERIDICITA’ STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO”, e che è stato pubblicato nel dicembre dello scorso anno. Le portai il testo l’8 settembre del 2004, perché lo correggesse, qualora vi fossero stati degli errori storici o documentativi e anche vi apponesse la Sua firma, per collaborare insieme nel “ripristino” della “verità”.
      Ma Lei non volle farlo, anche se “a voce” e mediante “lettera” mi confermò “la validità” di ciò che avevo scritto e che in parte è stato pubblicato anche in Internet, all’indirizzo www.lavocecattolica.it/miracolosa.traslazione.htm.
        Quando poi venni da Lei a farLe “dono” del libro e a chiederLe di rendere disponibile il mio libro nelle Librerie del Santuario Lei si rifiutò. Neppure se ne è voluta fare “una recensione” nella Rivista “Il Messaggio della Santa Casa”. Perché?... Perché, Padre Santarelli?... Per quale motivo?... Nelle Librerie Cattoliche si vende anche il blasfemo “Codice da Vinci”, ma i libri che trattano “la dimostrazione” della “verità” delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth, no!.. non li si deve far conoscere!...
        Avevo scritto il 1° novembre dello scorso anno a Mons. Comastri una lunga lettera, consegnata anche a Lei (cfr. www.lavocecattolica.it/lettera.mons.comastri.htm) in cui – tra l’altro – dicevo:
 “Per questo Le ho scritto sopra di poter avere da Lei un’Udienza personale, a motivo di “un vero problema di coscienza”, cioè al fine di poterLe “mostrare” e “dimostrare” quanto qui - e nel mio studio allegato - affermo “con gravità”, e che mi pone in un problema di coscienza non più dilazionabile, perché - debbo ancora qui aggiungere con sincero e profondo dolore e chiedendoLe umilmente “perdono” del mio ardire - se non cessa tale “arbitrio” dal Santuario Lauretano e venisse concesso ancora “l’imprimatur” a pubblicazioni con i contenuti “falsificati” sopra denunciati sarò, d’ora in avanti, “obbligato nella mia coscienza” - dopo l’avvenuta pubblicazione in Internet del mio scritto (per il quale tanti mi scrivono e mi chiedono ulteriori spiegazioni) - a dover “pubblicamente” “dimostrare” e “sconfessare” “punto per punto” “le falsificazioni” che vengono fatte passare “per vere” (in “buona fede” o “in mala fede”: giudicherà Dio!…) ormai da un ventennio (citando testi, e nomi e cognomi) e che sono state pubblicate da vari autori, ma soprattutto ad opera del Padre Giuseppe Santarelli, sia nel “Messaggio della Santa Casa” che in libri usciti dalla “Congregazione Universale della Santa Casa”. Ma se fossi costretto a ciò si metterebbe in cattiva luce il Santuario stesso e chi lo custodisce e si recherebbe anche maggiore scandalo presso “i fedeli”, che già in tanti, lungo gli anni, nel sentire talvolta le mie spiegazioni - ora pubblicamente leggibili in Internet -, talvolta mi hanno detto addolorati: ma dove sono i Superiori?… perché danno “l’imprimatur”?… perché non lo impediscono?… Mi fu chiesto più volte negli scorsi anni anche di scrivere un libro di “confutazioni” al riguardo, ma io non ne ho mai avuto i mezzi finanziari per farlo né ho mai trovato appoggio in alcuno, né da parte di Case Editrici né da parte degli ambienti ecclesiali. Solo con l’avvento di INTERNET (che può raggiungere migliaia e milioni di persone in pochi istanti) mi è stato ora reso possibile in modo autonomo e a costi minimi (ma per le mie esigue possibilità sempre assai onerosi!) pubblicare tutto quanto ho già fatto e potrò continuare a fare in futuro. Negli anni passati mi sono solo potuto adoperare - con carità, umiltà e rispetto - presso lo stesso Padre Santarelli, a voce e per iscritto, perché “comprendesse” gli “errori” delle sue “documentazioni” e “argomentazioni” e cessasse dallo scrivere e pubblicare le sue “ipotesi” “false”, che “ha confuso” e “deviato” da tanti anni la Chiesa intera e la stessa opinione pubblica mondiale riguardo alla “questione lauretana”. Ma non sono stato da lui ascoltato”.
        Così scrivevo a Mons. Comastri circa un anno fa…
        Ora, Le chiedo umilmente, Padre Santarelli: cosa dovrei fare io, a questo punto?... Tacere?... Occultare il mio libro (poiché non lo si vuole vedere e far vedere nella Basilica Lauretana)?... Tante persone mi scrivono, felici di quanto ho pubblicato riguardo alla “veridicità storica” delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth a Loreto e chiedendo spesso ulteriori chiarimenti… Posso io dire altre bugie, “approvando” o “nascondendo” le “falsificazioni documentali” e rendendomi perciò “corresponsabile” nel non dire la verità?...
        Nell’ultimo numero di novembre del “Messaggio della Santa Casa” viene riportato l’altissimo elogio dell’architetto Giuseppe Sacconi al venerato Padre Pietro Maria da Màlaga (cfr. p.264), Suo predecessore, e Lei riporta anche l’opera di questo architetto, grande benemerito del Santuario Lauretano, nel centenario della sua morte (cfr. pp.267-270). Di lui però Lei riporta soltanto le opere realizzate a Loreto, omettendo del tutto ciò che invece è stata la parte più importante del Suo servizio al Santuario: cioè, i suoi studi archeologici e architettonici e le risultanze che ne sono state tratte da lui.
        L’architetto Giuseppe Sacconi, infatti, confermando precedenti studi “secolari”, dichiarò, a conclusione dei suoi studi archeologici, di aver constatato che “la Santa Casa sta, parte appoggiata sopra l’estremità di un’antica strada e parte sospesa sopra il fosso attiguo”. Disse inoltre che, senza entrare in questioni storiche o religiose, bisognava ammettere che la Santa Casa non può essere stata fabbricata, come è, nel posto ove si trova (“Annali Santa Casa”, anno 1925, n.1). Tali studi “archeologici” ed “architettonici” (e quindi “scientifici”) dell’architetto Sacconi sono affermazioni esattamente opposte a quanto afferma Lei, e a quanto affermano coloro che l’hanno seguita nelle Sue “false ipotesi”. Io a chi dovrei credere?... All’architetto Sacconi o a Lei?... Se la Santa Casa non può essere stata fabbricata, come è, nel posto ove si trova, perché Lei continua ad affermare nei Suoi “studi” proprio il contrario, andando perciò contro ciò che anche “scientificamente” è stato rilevato ed affermato - con “onestà” - da un insigne architetto quale il Sacconi?... Oltre che da tanti altri?...
        Un’altra domanda, infine, Le pongo, Padre Giuseppe: ma… Lei crede che la Santa Casa di Nazareth “possa” (dico, “possa”, cioè, “per ipotesi”) essere stata “davvero” trasportata “miracolosamente” a Loreto per “opera degli angeli del Cielo”, così come è stato sempre tramandato dalla “tradizione” ed insegnato dal Magistero Ordinario della Santa Chiesa e “comprovato” da innumerevoli studi archeologici, architettonici e scientifici?... Le chiedo questo perché nei Suoi testi non sono ancora riuscito a trovare una frase in cui Lei faccia professione di “credere” a questa “possibilità” del “miracolo soprannaturale”!... Forse mi è sfuggita: me la riporti Lei…
        Io ricordo, al riguardo, che alcuni anni fa, in un colloquio con Lei, Le chiesi “conferma” della “autenticità” del “Rosarium” di Santa Caterina da Bologna, ove la santa - in quel testo redatto nel 1440 - riporta “per rivelazione soprannaturale del Signore” la vicenda storica delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth sino a Loreto. In quel testo, infatti, Santa Caterina da Bologna mostra di colloquiare direttamente con Gesù, apparsogli “per grazia”, scrivendo ella: “In questo giorno (il 25 marzo 1440), tu, o Signore, hai rivelato a me, apparendomi per grazia… ”. Poi, dopo aver riportato “la rivelazione” che fra quelle Sacre Pareti di Loreto la Vergine Maria fu “concepita” Immacolata ed ivi “nacque”, descrive sinteticamente le varie successioni del “trasporto angelico” della Santa Casa di Nazareth, secondo come “rivelatogli” da Gesù durante l’apparizione (testualmente): “Alla fine questa dimora, consacrata prima dai tuoi apostoli che vi hanno celebrato i divini misteri con miracoli, per l’idolatria di quella gente fu trasportata in Dalmazia da uno stuolo di angeli. Quindi, per le stesse e per altre ragioni, portarono questa degnissima chiesa in vari luoghi. Finalmente, portata dai santi angeli, fu collocata stabilmente a Loreto e posta nella provincia d’Italia e nelle terre della Santa Chiesa” (“Rosarium”, I Mist. Gaud., vv.73 ss.- Da una traduzione del testo latino pubblicata in “Messaggio della Santa Casa”, 2001, n.7, p.211).
        Lei, in quell’incontro, mi confermò che il testo di Santa Caterina da Bologna era un documento “autentico”. “E allora?... - io Le replicai - cosa altro c’è da “ipotizzare” e da “ricercare”?... Se Gesù stesso in persona ha rivelato a Santa Caterina da Bologna “la verità” e “il modo” delle “miracolose traslazioni”, cosa altro c’è da aggiungere e da “provare”?... E’ proprio vero!...”. Lei si ammutolì e non replicò più nulla… e si chiuse la discussione…
        Concludendo questa mia “Lettera Aperta” vorrei che non interpretasse la “durezza” delle mie “espressioni” a Suo riguardo e le mie “gravi denunce” come se esse fossero il frutto di un animo “irrispettoso” nei Suoi riguardi, perché ben ricordo le parole di San Paolo: “Non essere aspro nel riprendere un anziano, ma esortalo come fosse tuo padre…” (1^Tim.5,1); come anche: “La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità” (1^Cor.13,4-6). Anche il Sommo Pontefice Benedetto XVI ha scritto che non si può mai prescindere dalla “verità”, se si ha “vera” “carità”: “In Cristo, coincidono verità e carità. Nella misura in cui ci avviciniamo a Cristo, anche nella nostra vita, verità e carità si fondono. La carità senza verità sarebbe cieca” (1^Cor.13,1)  (Omelia del Card. Ratzinger di Lunedì 18 aprile 2005, Basilica Vaticana, durante la Santa Messa «per l'elezione del Romano Pontefice»).
        Tutto ciò che ho scritto fino ad oggi, anche a Suo riguardo, è dettato dall’amore per la verità e, nel caso specifico della Santa Casa di Loreto, da quanto disse il Suo venerato predecessore Padre Pietro Maria da Màlaga al Beato Dionisio Vicente, come sopra riportato: “Ama, ama la Vergine Santissima!”.
        Perciò, voglio concludere con gli stessi sentimenti e con le stesse parole che Le ho scritte nella lettera che Le ho portato a Loreto domenica scorsa 13 novembre…
        “Restando certo di una Sua positiva risposta a questo mio umile “appello” Le assicuro che non ho mai cessato di pregare per Lei e resto certo anche del Suo contraccambio, presso la “vera” “Santa Casa” di Maria, “veramente” trasportata dagli “angeli del Cielo”, per volere di Dio e di Maria: quella “Santa Casa”, in cui Lei ogni giorno ha l’inestimabile grazia di potersi recare a pregare.
        Con sincero e deferente ossequio, La saluto nella carità di Cristo”.
 Prof. GIORGIO NICOLINI

P.S. - In questi dieci anni purtroppo è avvenuto tutto il contrario da parte del Padre Giuseppe Santarelli!... fino all'ultima pubblicazione dei mesi scorsi di un nuovo libro, più dissacratore e più pieno di falsità storiche di quelli scritti in precedenza!...
LA DENUNCIA CANONICA
PER IL "DELITTO DI FALSO"

Ecc.za Rev.ma Mons. EDOARDO MENICHELLI
Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo
Piazza del Senato, 7 - 60121 ANCONA


OGGETTO: La storia delle “Miracolose traslazioni” e il culto della Santa Casa di Nazareth a Loreto – Richiesta di apertura procedura canonica per “delitto di falso” (can. 1391) riguardo alla “questione lauretana”. Con rif. al Prot. n.241/06 di Mons. Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona, e con rif. al Prot. 1802/05/L presso “Congregatio de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum”.

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ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA'
UN PROGETTO DIVINO DI SALVEZZA CHE ATTRAVERSA I SECOLI
GERUSALEMME-ROMA-NAZARETH-TERSATTO-LORETO-Lourdes-Fatima-ANCONA-MEDJUGORJE
ANCONA, CITTA' DELLA FEDE, ED I SUOI SANTI
Ancona è ricca di testimonianze religiose davvero rare, al punto da essere definita "Città della Fede", per il motivo di essere stata tra le primissime città al mondo a ricevere, ad abbracciare ed a diffondere la Fede Cristiana, circa nell'anno 35, proprio immediatamente dopo la Morte e la Risurrezione di Gesù Cristo. Le storie di molte reliquie e di molti Santi legati alla città sono state raccolte - e indicate con il collegamento in Internet - nel Calendario 2015 di Tele Maria - Scarica e diffondi liberamente in Internet (Siti, Facebook, Twitter, Linkedin, ecc,) il Calendario 2015 di Tele Maria dall'indirizzo:
www.telemaria.it/CalendarioTeleMaria2015.pdf
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AL VESCOVO DI ANCONA
NUOVO CARDINALE E NUOVO PRESIDENTE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE MARCHIGIANA
E' STATO ASSEGNATO IL TITOLO DELLA CHIESA DEI SACRI CUORI DI GESU' E DI MARIA
CHE NE RICHIAMA IL COMPITO
DI ESSERE IL SUPREMO CUSTODE DI QUELLA SANTA CASA DI NAZARETH IN LORETO
IN CUI SI FORMARONO I CUORI DI GESU' E DI MARIA
SECONDO COME HANNO INSEGNATO IL BEATO PIO IX ED ALTRI PAPI E SANTI
Il Beato Pio IX nella Bolla “Inter Omnia” del 26 agosto 1852, scrisse della Santa Casa di Loreto, come in essa si formarono i SACRATISSIMI CUORI DI MARIA E DI GESU', perché nella Santa Casa furono "concepiti" Gesù e Maria, con i loro Sacratissimi Cuori:
“Fra tutti i Santuari consacrati alla Madre di Dio, l’Immacolata Vergine, uno si trova al primo posto e brilla di incomparabile fulgore: la veneranda ed augustissima Casa di Loreto. Consacrata dai divini misteri, illustrata dai miracoli senza numero, onorata dal concorso e dall’affluenza dei popoli, stende ampiamente per la Chiesa Universale la gloria del suo nome, e forma ben giustamente l’oggetto di culto per tutte le nazioni e per tutte le razze umane. (…) A Loreto, infatti, si venera quella Casa di Nazareth, tanto cara al Cuore di Dio, e che, fabbricata nella Galilea, fu più tardi divelta dalle fondamenta e, per la potenza divina, fu trasportata oltre i mari, prima in Dalmazia e poi in Italia. Proprio in quella Casa la Santissima Vergine, per eterna divina disposizione rimasta perfettamente esente dalla colpa originale, è stata concepita, è nata, è cresciuta, e il celeste messaggero l’ha salutata piena di grazia e benedetta fra le donne. Proprio in quella Casa ella, ripiena di Dio e sotto l’opera feconda dello Spirito Santo, senza nulla perdere della sua inviolabile verginità, è diventata la Madre del Figlio Unigenito di Dio”.
(Beato Pio IX, Bolla “Inter omnia” del 26 agosto 1852)
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di San Massimiliano Maria Kolbe:

“L’Immacolata è quella scala lungo la quale
noi andiamo al Sacratissimo Cuore di Gesù.
E colui che rimuove tale scala non salirà in alto, ma precipiterà per terra”.
"Cerchiamo di stare ogni giorno sempre più vicini all'Immacolata; allora, ci avvicineremo sempre più al Cuore di Gesù,
a Dio Padre, a tutta la SS. Trinità, perché
nessuna delle creature è così vicina alla Divinità come l'Immacolata".
Questo testo viene mostrato quando l'immagine è bloccata   IL PRIMO VENERDI' DI OGNI MESE
Sono andate in onda il 6 febbraio e il 6 marzo 2015 da RADIO MISSIONE FRANCESCANA di Varese la prime due interviste al Prof. Giorgio Nicolini sulla storia delle Miracolose Traslazioni della Santa Casa di Nazareth con l'esposizione di importanti novità storiche ed archeologiche.
Clicca QUI per la prima intervista
Clicca QUI per la seconda intervista
ORARIO DELLE SANTE MESSE
in tutta Italia
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SI AUTORIZZA E SI RACCOMANDA LA DIFFUSIONE DI QUESTI TESTI
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