IL CROCIFISSO SINDONICO DI CORDOBA
Un grandioso documento sulla Passione di Cristo
(inviato a TELE MARIA dal Vescovo Mons. Serafino Spreafico)
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Tele Maria
UNA TELEVISIONE DONO DI MARIA
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LA VOCE CATTOLICA
Sito di Spiritualità varia, con tematiche di attualità e trattazioni teologiche inerenti la Fede, la Morale, la Spiritualità e l'Apologetica Cattolica,
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GESU' DI NAZARETH E' DIO, IL FIGLIO DI DIO INCARNATO
Concepito per opera dello Spirito Santo nel grembo di Maria Vergine, nella Santa Casa di Nazareth intorno al 25 marzo dell'anno 748 di Roma (6-5 a.C.). Nato ebreo a Betlemme, intorno al 25 dicembre dell'anno 748 di Roma (6-5 a.C.), al tempo del re Erode e dell'imperatore Cesare Augusto. Morto crocifisso a Gerusalemme il venerdì 7 aprile dell'anno 30, sotto il procuratore Ponzio Pilato, essendo imperatore Tiberio.
RISORTO GLORIOSO DAI MORTI IL 9 APRILE DELL'ANNO 30
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ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA'
UN PROGETTO DIVINO DI SALVEZZA CHE ATTRAVERSA I SECOLI
GERUSALEMME-ROMA-NAZARETH-TERSATTO-LORETO-Lourdes-Fatima-ANCONA-MEDJUGORJE
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Ancona è ricca di testimonianze religiose davvero rare, al punto da essere definita "Città della Fede", per il motivo di essere stata tra le primissime città al mondo a ricevere, ad abbracciare ed a diffondere la Fede Cristiana, circa nell'anno 35, proprio immediatamente dopo la Morte e la Risurrezione di Gesù Cristo. Le storie di molte reliquie e di molti Santi legati alla città sono state raccolte - e indicate con il collegamento in Internet - nel Calendario 2015 di Tele Maria - Scarica e diffondi liberamente in Internet (Siti, Facebook, Twitter, Linkedin, ecc,) il Calendario 2015 di Tele Maria dall'indirizzo:
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LA VISITA DI PAPA FRANCESCO
ALLA SACRA SINDONE
(Torino, domenica 21 giugno 2014)
A Torino, nel Duomo di San Giovanni, dallo scorso 19 aprile è esposta la Sacra Sindone. Il pontefice, giunto a Torino per venerarla, è entrato nella Chiesa e si è seduto di fronte al telo, raccogliendosi in preghiera. Papa Francesco ha pregato per alcuni minuti, poi dopo il segno della croce si è alzato e si è avvicinato alla teca che custodisce la sindone toccandola con la mano destra.
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BREVE STORIA DELLA SACRA SINDONE
La Sindone di Torino, nota anche come Sacra o Santa Sindone, è un lenzuolo di lino conservato nel Duomo di Torino, sul quale è visibile l’immagine di un uomo che porta segni interpretati come dovuti a maltrattamenti e torture compatibili con quelli descritti nella passione di Gesù. La tradizione identifica l’uomo con Gesù e il lenzuolo con quello usato per avvolgerne il corpo del Signore nel sepolcro.
Il termine “sindone” deriva dal greco σινδών (sindon), che indicava in senso generale un ampio tessuto, come un lenzuolo, e ove specificato poteva essere di lino di buona qualità o tessuto d’India. Anticamente “sindone” non aveva assolutamente un’accezione legata al culto dei morti o alla sepoltura, ma oggi il termine è ormai diventato sinonimo del lenzuolo funebre di Gesù.
Secondo le informazioni storiche la Sindone arrivò a noi verso la metà del XIV secolo, grazie ad un cavaliere, Geoffroy de Charny, il quale depose il Lenzuolo nella chiesa da lui fondata nel 1353 nel suo feudo di Lirey in Francia, non lontano da Troyes. Con la Guerra dei Cent’Anni la reliquia viaggiò per l’Europa fino a stabilirsi presso la corte dei duchi di Savoia. A partire dal 1471, Amedeo IX il Beato, figlio di Ludovico, incominciò ad abbellire e ingrandire la cappella del castello di Chambéry, capitale del Ducato, in previsione di una futura sistemazione della Sindone. Dopo una iniziale collocazione, la Sindone venne definitivamente riposta nella Sainte-Chapelle du Saint-Suaire. In questo contesto i Savoia richiesero e ottennero nel 1506 dal Papa Giulio II il riconoscimento di una festa liturgica propria, per la quale fu scelto il 4 maggio. II 4 dicembre 1532 un incendio devastò la Sainte-Chapelle e causò al Lenzuolo notevoli danni che furono riparati nel 1534 dalle Suore Clarisse della città.
Emanuele Filiberto trasferì definitivamente la Sindone a Torino nel 1578. Il Lenzuolo giunse in città il 14 settembre di quell’anno, tra le salve dei cannoni, in un’atmosfera di grande solennità. La Sindone restò, da quel momento, definitivamente a Torino dove, nei secoli seguenti, fu oggetto di numerose ostensioni pubbliche e private.
Nel 1988, l’esame del carbonio 14, eseguito contemporaneamente e indipendentemente dai laboratori di Oxford, Tucson e Zurigo, ha datato la Sindone in un intervallo di tempo compreso tra il 1260 e il 1390, periodo corrispondente all’inizio della storia della Sindone certamente documentata. Ciononostante, la sua autenticità continua ad essere oggetto di fortissime controversie.
A Padova, il professor Giulio Fanti ha datato nuovamente il telo stabilendo che risale al I secolo a.C. con uno scarto di 250 anni, prima o dopo. Un periodo, in ogni caso, ben lontano da quello ipotizzato nel 1988 dai tre laboratori che svolsero le analisi con il Carbonio 14: Oxford, Zurigo e Tuscson (Arizona). Venticinque anni fa sembrava dimostrato che il lino fosse un tessuto medioevale, ma l’esperimento è stato inficiato da problemi di contaminazione. Fanti non ha usato il C14, ma tre altri metodi: Spettroscopia Raman e Spettroscopia Infrarossa a trasformata di Fourier, e uno strumento per la “datazione meccanica” del filo di lino.
Attualmente, la Chiesa cattolica non si esprime ufficialmente sulla questione dell’autenticità, lasciando alla scienza il compito di esaminare le prove a favore e contro, ma ne autorizza il culto come icona della Passione di Gesù. Diversi pontefici moderni, da papa Pio XI a papa Giovanni Paolo II, hanno inoltre espresso il loro personale convincimento a favore dell’autenticità.
Le esposizioni pubbliche della Sindone sono chiamate ostensioni (dal latino ostendere, “mostrare”). Le ultime sono state nel 1978, 1998, 2000, 2010 (iniziata il 10 aprile, e si è conclusa il 23 maggio) e 2013 (ostensione accompagnata da un video-messaggio di papa Francesco).
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Mons. SERAFINO SPREAFICO,
Vescovo Emerito Cappuccino,
ha inviato a TELE MARIA
IL CROCIFISSO SINDONICO DI CORDOBA
un "misterioso-grandioso" documento
Dalla Sacra Sindone, con i mezzi attualmente a disposizione è possibile avere un’idea molto precisa di come realmente fosse il corpo di Nostro Signore sulla croce: le ferite, le conseguenze delle stesse e il sangue, la febbre… C’è chi dopo un grande studio è riuscito a riprodurlo. Il Cristo della Confraternita dell’Università di Cordoba è stato realizzata dallo scultore sivigliano e professore presso l’Università di Siviglia, Juan Manuel Miñarro. Questo Cristo è il risultato del lavoro del team multidisciplinare di scienziati che studiano la Sindone. Riflette nel dettaglio le lesioni multiple del corpo che sono state riscontrate nella Sindone di Torino.
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CHI E' IL VESCOVO
MONS. SERAFINO SPREAFICO
Mons. Serafino Spreafico è un Frate Cappuccino e Vescovo emerito della diocesi di Grajaú (Maranhão – Brasile), ove è anche avvenuto il miracolo che ha portato all'elevazione degli altari Santa Gianna Beretta Molla, della cui causa di canonizzazione Mons. Spreafico è stato attivo e determinante patrocinatore.
Ultimamente, ha proposto, insieme al Prof. Giorgio Nicolini, l'istituzione di una Memoria Liturgica dei "SANTI NON NATI", cioè dei bambini morti senza Battesimo prima della loro nascita.
Nella foto accanto egli consegna a San Giovanni Paolo II tale proposta, che può leggersi agli indirizzi Internet
http://www.lavocecattolica.it/memoria.liturgica.pdf
e in http://www.lavocecattolica.it/santi.non.nati.htm
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Mons. SERAFINO SPREAFICO,
Vescovo Emerito Cappuccino,
ha inviato a TELE MARIA
le sottostanti riflessioni sul Crocifisso Sindonico di Cordoba
Carissimi Fratelli e Carissime Sorelle
in CRISTO GESÚ, MARIA E GIUSEPPE: LA SANTA FAMIGLIA
PACE E BENE!
Da un amico, convinto praticante della sua Fede Cattolica, ho ricevuto come affettuoso augurio per la Santa Pasqua 2015, un “MISTERIOSO-GRANDIOSO DOCUMENTO” che vi rimetto in ALLEGATO che è definito, per la sua origine scientifica e religiosa, come: "CROCIFISSO SINDONICO".
A ciascuno di noi l’avventura di MEDITARLO secondo l’ispirazione che lo Spirito Santo susciterà nei nostri Cuori.
Stiamo strettamente uniti a MARIA perché ci prenda per mano e ci conduca ad una intimità profonda con il suo Gesù, Figlio-di-Dio e dell’Uomo. Accoglieremo in noi sempre più l'insondabile mistero dell’infinito Amore di Dio e della sua sconfinata Misericordia.
Dinanzi alla affascinante visione di questo Crocifisso mi sentii sospinto a ricercare SPUNTI PERSONALI di riflessione, applicata alla esistenza, che mi permetto offrirvi, sia in riferimento alla OSTENSIONE DELLA SINDONE a Torino, sia perché tali spunti servano, senz’altro a me, ed eventualmente a voi, per la nostra SANTA ESISTENZA, vissuta secondo il progetto di Dio!
È un DONO questo mio ELABORATO a voi - ed a chi voi stessi vorrete ridonare - nel dolce ricordo del MISTERO VISSUTO dalla SANTA FAMIGLIA: GESÚ-MARIA-GIUSEPPE. Essi vissero, integralmente, il VANGELO DEL PADRE CELESTE: il che avvenne - a mio modo di sentire - a partire dall’istante-istante del CONCEPIMENTO DEL VERBO ETERNO.
Il FIAT della Vergine Madre e di San Giuseppe, al loro e nostro GESÚ, li rese, da subito, privilegiatissimi PARTECIPANTI della PASSIONE D’AMORE, quindi della MORTE-RISURREZIONE dell’amatissimo LORO TESORO, nella fedelissima adesione al VOLERE DI DIO PADRE. Questo progetto fu tracciato e realizzato dal FIGLIO DELL’UOMO in vista della salvezza di TUTTO IL GENERE UMANO e, pure, in relazione a CIELI E TERRA NUOVI.
Maria e Giuseppe ci sono ESEMPIO da imitare e INTERCESSORI da invocare, affinché accettiamo di VIVERE L’AMORE DI DIO che con tenerezza trasfigurerà la nostra CROCE in RISURREZIONE: già in terra e definitivamente in Cielo!
(... leggi il seguito ...)
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IL CROCIFISSO SINDONICO
DI CORDOBA
Il Cristo della Confraternita dell’Università di Cordoba è stato realizzata dallo scultore sivigliano e professore presso l’Università di Siviglia, Juan Manuel Miñarro. Questo Cristo è il risultato del lavoro del team multidisciplinare di scienziati che studiano la Sindone. Riflette nel dettaglio le lesioni multiple del corpo che sono state riscontrate nella Sindone di Torino.
L’immagine rappresenta un corpo di 1,80 metri di altezza, secondo gli studi della Sindone provenienti dalle università di Bologna e Pavia. E le braccia trasversali formano un angolo di 65 °. Sono riprodotte con precisione le ferite dell’Uomo della Sindone.
Nella testa, la corona di spine è come un casco che copre l’intero capo. Si parla di “Ziziphus jujuba,” una sorta di ramo spinoso che non è piegabile, quindi sul Cristo è stato forzato.
La pelle ha l’esatto aspetto di una persona morta da un’ora. Il ventre, con la crocifissione, si gonfia. Il braccio destro risulta slogato nel momento in cui gli si sono appoggiati sopra per crocifiggerlo provocandogli un senso di soffocamento, lasciandolo così senza fiato. Il pollice della mano è rivolto verso l’interno. In risposta ad un nervo quando un oggetto attraversa il polso.
Esistono due tipi di sangue presenti, quello prima di morire e quello post-mortem. Si riflette così il plasma dalla parte ferita al costato. Una serie di ematomi sono ben visibili. La pelle è scorticata sulle ginocchia a causa dalle cadute e delle torture. Vi sono grani di terra incorporati nella carne, che ha portato con se da Gerusalemme.
Le ferite su tutto il corpo, mostrano i segni delle frustate inflitte per punizione dai Romani con sfere di metallo scheggiate alla punta per strapparne la carne.I carnefici si sono guardati bene dal toccare aree vitali per evitare che potesse morire sotto tortura.
La parte destra del volto è tumefatta e presenta un livido dovuto alla rottura dello zigomo. La lingua e le dita hanno un colore bluastro, tipica dell’insufficienza cardiaca.
Sotto la frase in ebraico, la traduzione greca e latina si scrive da destra a sinistra, cosa normale a quel tempo in quella zona. Quindi non è da intendersi scritta in modo errato.
Di Courtesy Valmadian (tradotto dallo spagnolo)
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per vedere la presentazione del CROCIFISSO SINDONICO
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Le principali documentazioni storiche che comprovano la “veridicità storica” di “almeno” cinque “traslazioni miracolose” della Santa Casa di Nazareth, avvenute tra il 1291 e il 1296: a Tersatto (nell’ex-Jugoslavia, dal 9-10 maggio 1291 al 9-10 dicembre 1294), ad Ancona (località Posatora, nel 1295, per nove mesi), nella selva della signora Loreta nella pianura sottostante l’attuale cittadina di “Loreto”, il cui nome deriva proprio da quella signora di nome “Loreta” (dal dicembre 1295 all'agosto 1296, per otto mesi); poi sul campo di due fratelli sul colle lauretano o Monte Prodo (dall'agosto al dicembre 1296, per quattro mesi) e infine sulla pubblica strada, ove ancor oggi si trova, sotto la cupola dell’attuale Basilica (dicembre 1296).
Affinché per l'incuria degli uomini,
che di solito offusca anche le cose più insigni,
non sia cancellato il ricordo
di un fatto così meraviglioso"
(Beato Giovanni Battista Spagnoli, detto "il Mantovano")
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«Quanto è terribile questo luogo!
Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo»
(Gen.28,17)

LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA NEL TEMPO DELL’APOSTASIA
HO FISSATO UN LIMITE… FIN QUI GIUNGERAI E NON OLTRE
E QUI S’INFRANGERA’ L’ORGOGLIO DELLE TUE ONDE
(Gb.38,10)
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PREGHIERA PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA
Cuore Misericordioso di Gesù, per l’intercessione della Vergine Immacolata Lauretana, invocata come “Aiuto dei Cristiani”, ti rivolgiamo il grido della nostra speranza e della nostra implorazione più amorosa: salva la Tua Italia, salva la Tua Roma, salva la nostra Patria, salva la Tua Europa, in quest’ora di confusione, di errore, di orrore, di sbandamento e di decadimento.
Tu sai tutto: conosci le rovine morali e spirituali, conosci il disordine civile e religioso, la disgregazione sociale, conosci il dramma e la tragedia delle Nazioni e dei Popoli di questo Continente, che fu Tuo, che è Tuo. Fa’ che non crolli questo baluardo della Tua Fede.
Riaccendi, rianima, risuscita, consolida, o Cuore di Salvezza e di Redenzione, la coscienza più fedele, tutte le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante, contro tutte le forze del male. Schiaccia il Serpente, annienta il Maligno. Non cedergli le anime dei buoni e dei giusti, non permettergli la perdita dei cuori redenti dal Tuo Amore Appassionato, la sconfitta delle forze del bene. Non cedergli le conquiste della Tua Carità e del Tuo Sangue, dei Tuoi Apostoli, dei Tuoi Martiri, dei Tuoi Santi, della Tua Chiesa. Non lasciargli il trionfo in questa Terra di benedizione, in questo Continente sacro al Tuo Cuore e al Tuo Amore.
Te ne supplichiamo, per la Bontà Materna della Mamma Celeste, Immacolata Sposa dello Spirito Santo, cui nulla rifiuti, e che hai posto Guida, Regina e Condottiera della Tua Chiesa e della Tua Società d’Amore. Amen.
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Il Prof. GIORGIO NICOLINI, direttore di TELE MARIA,
ha iniziato una collaborazione periodica
con RADIO NUOVA di Macerata nella Rubrica
DI PIU' - PER VOLERCI BENE
Attualità e cultura in un programma di Nazzareno Tiberi
Per ascoltare le trasmissioni andate in onda
ASCOLTA QUI dall'ARCHIVIO
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La vita umana deve essere rispettata e protetta in modo assoluto fin dal momento del concepimento. Dal primo istante della sua esistenza l'essere umano deve vedersi riconosciuti i diritti della persona, tra i quali il diritto inviolabile di ogni essere innocente alla vita" (Catechismo Chiesa Cattolica, n°2270)
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La Risurrezione di Gesù doni la VITA
a tante creature che trovano la tomba nel grembo delle loro madri!
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UNA BELLA PREGHIERA
CHE RICORDA COME ANCHE GESU' CRISTO, IL FIGLIO DI DIO,
NELL'INCARNAZIONE NEL GREMBO DI MARIA VERGINE,
INIZIO' LA SUA ESISTENZA UMANA DIVENENDO UNA CELLULA.
Sia lodata e benedetta l'ora nella quale il Verbo di Dio venne al mondo sotto forma di una cellula e pose la sua dimora nel seno purissimo della Vergine Maria. O Cellula Divina di quella ora, ascolta le nostre preghiere. Nella tua tenerezza dà il benvenuto a tutti quei bambini che furono respinti dalle loro madri, e guarda con compassione a quelle che, spinte dalle loro sofferenze e illusioni, attentano contro la vita dei loro figli prima della loro nascita. Abbi pietà di coloro che si servono delle loro abilità nella scienza medica per sopprimere la vita. Ispira tutti i cristiani del mondo, perché cerchino e applichino soluzioni cristiane ai problemi sociali. Benedici i nostri sforzi per educare e servire. Aiutaci a portarli a termine per guadagnare menti e cuori alla verità, per servire coloro che sono nella necessità, perché non ricorrano mai alla violenza.
S.O.S. VITA - Per aiuto chiama il NUMERO VERDE 800.813000
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SI AUTORIZZA E SI RACCOMANDA LA DIFFUSIONE DI QUESTI TESTI
AD ALTRI INDIRIZZI DI POSTA ELETTRONICA E L'INSERIMENTO IN SITI DELLA RETE INTERNET
Diffondete la buona stampa tra le persone vostre amiche e conoscenti. La buona stampa entra anche nelle case dove non può entrare il sacerdote, è tollerata persino dai cattivi. Presentandosi non arrossisce, trascurata non si inquieta, letta, insegna la verità con calma, disprezzata, non si lamenta (San Giovanni Bosco)
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